CAPITOLO 654Please respect copyright.PENANAbTXp7lf9Sr
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«Scommette che indovino qual è il suo bimbo?»54Please respect copyright.PENANAKWZDYw79rk
Mi volto verso la voce che mi ha fatto questa domanda e sorrido. La tipa è una rossa tutta curve davvero molto bella. Ha le fossette alle guance e graziose lentiggini sul naso.54Please respect copyright.PENANA1bexFxfd86
«Dubito che lei possa riuscirci» le rispondo.54Please respect copyright.PENANAHI51moIrEf
«Mi faccia fare un tentativo, almeno» insiste la rossa.54Please respect copyright.PENANAp1rpkWjlXz
«E va bene, allora, vediamo quale di quei marmocchi mi affibbia.» 54Please respect copyright.PENANA7XvrYTkUV2
Lei indica sullo schermo un asparago in Kimono e cintura bianca-gialla e dice, sicura di sé: «Quello lì.»54Please respect copyright.PENANAujnTlDpVDB
Aguzzo la vista e osservo lo spilungone rovinare a terra, atterrato da un moccioso che è la metà della sua statura. Rido di gusto, com’era tanto che non mi capitava di fare.54Please respect copyright.PENANAGAz3qDbP59
«Mi vede così impedito?» obietto, mentre i bambini fanno il saluto e si preparano a uscire.54Please respect copyright.PENANAKQqF8Ax53p
Lei ride a sua volta. Ha una bella risata, fresca e cristallina, e due file di denti bianchissimi.54Please respect copyright.PENANAGZdTSmrCe1
«No, non è per quello, ma un uomo alto come lei non può che avere un figlio altrettanto alto» spiega.54Please respect copyright.PENANAnUUCBKChGs
Nicolas arriva in questo momento. Mi corre incontro sorridendo, sprizza gioia da tutti i pori.54Please respect copyright.PENANAqeefdFywWW
«Mi hai visto, hai visto come sono stato bravo?» dice tutto eccitato.54Please respect copyright.PENANATlcyyUdoD9
Gli spettino i capelli, come faccio di solito. «Come sempre, campione!» gli rispondo.54Please respect copyright.PENANAw0US7xu1Yd
La rossa spalanca gli occhi, incredula. «Lui è suo figlio? Questo bimbo è un portento! È nato per fare judo!» esclama esterrefatta.54Please respect copyright.PENANAIoaG4XoO65
«Lo so, ha preso dal padre.»54Please respect copyright.PENANABh9syfImVF
«Lei pratica judo?»54Please respect copyright.PENANAXF4dMsN5Mo
«Io? Vuole scherzare? No no, io non sono tagliato per le arti marziali.»54Please respect copyright.PENANAbGGMjkt9ZO
«Ah... Quindi lei non è il padre…»54Please respect copyright.PENANAq4ijE4xcZP
A quel punto Nicolas mi afferra la mano, le rivolge uno sguardo ostile e le dice, belligerante: «Sì, che è mio padre!»54Please respect copyright.PENANArAnxcMHJw5
È chiaro: è geloso. Sarà meglio non trattenersi a lungo.54Please respect copyright.PENANApqEG9hNLID
«Ci si vede, allora» cerco di sganciarmi dalla tipa.54Please respect copyright.PENANAB5RKTQzXyd
«Bè, io non vengo poi così spesso, nemmeno lei è mia figlia. Io sono solo la zia» si affretta a specificare mentre stringe una bambina per le spalle, ed io lo so cosa vuol dire. Vuol dire che ha una gran voglia di farmi entrare nel suo letto. Di farmi entrare in tutti i sensi. Ma sospiro mio malgrado e faccio spallucce.54Please respect copyright.PENANAP7AO3iIAtS
«Chissà. Il mondo è piccolo» dico, e mi allontano.54Please respect copyright.PENANAzy56gCeFTD
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Quante battute ci siamo scambiate, io e la rossa di cui non so nemmeno il nome a causa della scarsità di parole pronunciate? Ebbene, Nicolas deve aver captato nell’aria livelli ormonali oltre alla norma, perché in palestra ha messo il broncio e lo ha tenuto per tutto il tragitto. Nemmeno mi saluta quando scende dalla macchina. Corre verso casa, si attacca al campanello e, quando Vanessa si decide ad aprire, infila la porta e sparisce in camera sua. Lei mi guarda perplessa, io scuoto la testa.54Please respect copyright.PENANAeVzsGEJtx9
«Non chiedermi niente. A volte penso di aver bisogno del libretto delle istruzioni per capirci qualcosa, con lui» mi giustifico passandole lo zainetto.54Please respect copyright.PENANA8hRaPvX86b
«Bè, ma deve pur essere successo qualcosa...»54Please respect copyright.PENANALUi2OBk804
«Ma ti dico di no. Mi ha visto parlare con una tipa e si è arrabbiato.»54Please respect copyright.PENANAQSkaHgYRt6
Vanessa boccheggia indignata e la sua reazione mi coglie di sorpresa. Insomma, da ragazzini non si sarebbe mai sognata di incazzarsi per le mie avventure erotiche, e ora che non ha proprio nessun motivo di essere gelosa ha deciso di provarci.54Please respect copyright.PENANAPH0OWFYlWc
«Perché diavolo mi guardi in quel modo? Con la tipa avrò scambiato sì e no quattro frasi di circostanza, nemmeno so come si chiama.»54Please respect copyright.PENANAu99WvEpn3j
Lei stringe le labbra. «Guarda che non me ne frega niente, sei libero di fare il cascamorto con chi ti pare!»54Please respect copyright.PENANA5UH5ZBENrO
«Cascamor… ? Senti, me ne vado prima di arrivare a livelli di incazzatura insostenibili.»54Please respect copyright.PENANAx74VXKKFsz
«Ecco, bravo!» fa lei, e mentre me ne torno verso la macchina sento che sbatte la porta con violenza. Quando fa così, mi fa venire una rabbia...54Please respect copyright.PENANAMDVy47QRQn
Salgo in macchina e parto, facendo stridere le ruote sull’asfalto.54Please respect copyright.PENANAO2H85qYcsm
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Non è stato facile tornare ad abituarmi al silenzio della mia casa.54Please respect copyright.PENANAW6E4e3rCi6
Sono passati cinque mesi da quando Vanessa si è trasferita portandosi dietro Nicolas. Sette da quando abbiamo fatto l’amore. Solo a ripensare a quel giorno vengo sopraffatto da una moltitudine di sentimenti fortissimi.54Please respect copyright.PENANAI3dYJJpoxY
Quante donne ho avuto, nella mia vita? Tante. Troppe. Ma se anziché chiedermi con quante donne ho fatto sesso mi chiedessi con quante ho fatto l’amore, la risposta è ovvia. E non so fino a che punto io sia contento che sia accaduto.54Please respect copyright.PENANAcP8Se7DrUZ
Ora che ho provato la gioia e la soddisfazione di un rapporto intimo così intenso, scevro da ogni malizia e volgarità, temo di non voler provare altro.54Please respect copyright.PENANA2DqU6bFAVP
Per questo stanotte ho detto di no a Sandra. No alla donna più arrapante che mi si sia strofinata addosso negli ultimi anni. Sandra, la rossa, quella per cui Nicolas si è rifiutato di rivolgermi la parola per oltre due giorni, quella per cui Vanessa fa la sostenuta ancora oggi. E la cosa mi fa infuriare. Insomma, non è che non ne avessi avuto voglia, ma mentre quella mi si sfregava addosso, mentre la baciavo, continuavo a fare confronti, a pensare al sapore delle labbra di Vanessa, al calore del suo corpo, all’odore della sua pelle. E piano piano il desiderio è sfumato, e il pisello si è sgonfiato come un palloncino bucato.54Please respect copyright.PENANAPs2h40ysyz
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Era in discoteca stanotte, Sandra. Quando mi ha visto dietro il bancone è venuta a salutarmi. Pensava facessi il barman, ed io gliel’ho lasciato credere. Ma poi lo ha saputo. Ha saputo che il bar e tutto quello che gli sta intorno è roba mia. Allora è tornata al bancone, mi ha sorriso con malizia e mi ha fatto sapere che qualcuno l’aveva messa al corrente di una notizia.54Please respect copyright.PENANAQzg7CWgQx3
«Davvero? Quale?»54Please respect copyright.PENANAtbtgVinpqo
«Mi hanno detto... che balli da Dio. Ed io muoio dalla curiosità di vedere se è vero.»54Please respect copyright.PENANA8xD2N3us3s
Non ha detto altro. Si è diretta verso la pista, approfittando di un pezzo non troppo ritmato, e ha iniziato a muoversi in maniera sensuale. Ballava e m’invitava con lo sguardo a seguirla.54Please respect copyright.PENANAOG8P2U0xwj
«Capo, quella è roba che scotta…» mi ha detto Michael, il barman titolare, quello a cui cerco sempre di fregare il mestiere.54Please respect copyright.PENANAWyBZwFLLIV
Io l’ho guardata a lungo, indeciso. Poi i miei lombi hanno deciso per me. L’ho raggiunta, le ho messo una mano sulla schiena, molto vicino alla curva del sedere, e me la sono stretta addosso.54Please respect copyright.PENANASRhbGQixT3
Mentre ballavamo in quel modo, appiccicati come sardine in una scatola di alluminio, Sandra mi ha morso le labbra ed io le ho infilato la lingua nella bocca, in cerca della sua. A un certo punto mi ha chiesto di portarla a casa, subito. Mi è venuta in mente Vanessa e sono stato tentato di dirgli di no. Invece le ho detto solo: «Fammi prendere la giacca.»54Please respect copyright.PENANAyQeFyjiKXW
Appena siamo entrati in casa abbiamo ripreso le danze da dove le avevamo lasciate. E per un po’ è andata bene, tutto funzionava come doveva, solo che io ho continuato ad avere l’immagine di Vanessa davanti agli occhi, del suo corpo nudo su di me, della fretta che aveva di amarmi e di farsi amare, e ho capito di non volerlo fare. Quello non era il corpo che desideravo addosso, né quelle le labbra che bramavo sulle mie. Mi sono staccato da lei con tatto, le ho chiesto scusa e le ho detto che non potevo. Non potevo, tutto qui. Lei mi ha guardato come fossi matto, poi ha capito e mi ha chiesto se era così bella la donna che amavo al punto dal farmi rinunciare al piacere di passare la notte con lei. Le ho risposto di sì, ho scosso la testa, le ho chiesto nuovamente scusa e ho infilato la porta, come un ladro.54Please respect copyright.PENANAsBjz5h8Pwf
E ora sono qui, parcheggiato davanti a casa di Vanessa. Mi tremano le mani e il cuore mi batte come un folle, perché in questo momento ho voglia di lei da stare male, voglia di affrontare insieme a lei la mia disperazione.54Please respect copyright.PENANATD7XMAmYUH
Qui, mentre sono al buio e le finestre delle case intorno non hanno ancora aperto gli occhi, e le strade illuminate dalla luce giallognola dei lampioni sono deserte, qui, nella solitudine completa della mia esistenza continuo a cercare di mettere ordine ai pensieri.54Please respect copyright.PENANAy9YcQGdr0t
Ho davanti a me questo collage di ricordi da catalogare e mettere nella giusta sequenza, questo puzzle da terminare, e posso procedere solo scartando i pezzi che ora non mi servono, interessandomi al momento solo a quelli della cornice, perché è partendo da lì che è possibile farsi un’idea del quadro e, pezzo dopo pezzo, con pazienza, completarlo. Parto perciò dall’ultimo ricordo che ho lasciato in sospeso.54Please respect copyright.PENANA51TtBDLHj2
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Dopo il matrimonio di Vanessa, dopo la frase che mi aveva detto circa l’occasione che avevo perso di trovarmi a quel fottuto matrimonio come il festeggiato anziché nei panni del testimone incazzato, cominciai a darmi una calmata. Iniziai a fare meno uso di cocaina, dai tre-quattro grammi quotidiani passai a una sniffata al giorno, per poi farmi un tiro ogni tanto. La cocaina non dà dipendenza fisica, solo mentale, e le crisi di astinenza non procurano dolori al corpo. Tuttavia, smettere di farne uso è tutt’altro che facile, e averne ridotto sensibilmente la quantità fu per me una conquista.54Please respect copyright.PENANAQYTeRcj4jT
Di hascisc quello sì, ne fumavo ancora parecchio. E di tanto in tanto mi facevo un trip. Non ero più ai livelli di una volta, ma non ne ero nemmeno del tutto fuori. Come un coglione cercavo di convincermi che ero padrone di me stesso, che ero io a decidere quando farmi uno striscio o fumare una canna. Poi, però, bastava la vista di un po’ di bicarbonato o di zucchero a velo a far crollare questa convinzione. E quando alla vista di polveri bianche la voglia di un po’ di pace mentale si faceva pressante, allora diventavo impaziente, e la coca me la sparavo dritto in vena: faceva effetto prima.54Please respect copyright.PENANAOtWB6TcZEe
Insomma, non succedeva più tutti i giorni, però succedeva.54Please respect copyright.PENANAD5MCHuh2xi
Un anno dopo il matrimonio, mio padre si decise a crepare. Vanessa e Saverio vennero a Roma per i funerali. Ricordo che mentre la bara veniva calata in terra, Vanessa mi afferrò la mano ed io gliela strinsi forte.54Please respect copyright.PENANAukMlSEmoUB
«Come ti senti?» mi chiese preoccupata.54Please respect copyright.PENANAWFJc0STDhN
Guardai la bara scendere verso il fondo della fossa. Osservai mia madre che cercava di confortare la sorella di mio padre, una zia che quasi non conoscevo. Intorno a me udivo i lamenti soffocati delle persone che erano venute a piangerlo. Mi feci una panoramica di tutti loro e li odiai, sistematicamente. Odiai la loro ipocrisia e risposi, con disarmante sincerità: «Sollevato. Libero.»54Please respect copyright.PENANA7lprciDkdi
Mio padre mi aveva lasciato tutte le sue proprietà: discoteca, ristoranti, la piscina, tutte le case e le macchine. Avrei tenuto solo la casa a Casal Palocco. Di tutto il resto non sapevo che farmene.54Please respect copyright.PENANAvUZ1mzYDZv
«Scherzi?» esclamò Saverio scioccato quando li misi al corrente delle mie decisioni.54Please respect copyright.PENANAU3HUdf8euC
Eravamo in casa mia, sulla Casilina, casa che avrei venduto insieme alle altre cose, ora che non mi serviva più.54Please respect copyright.PENANABOmRBzcnG9
«Venditi la piscina, la discoteca. Ma perché i ristoranti? Sono già avviati e vanno alla grande.»54Please respect copyright.PENANAZmt47pjNco
«Non voglio tenere niente che sia appartenuto a quell’uomo» risposi asciutto.54Please respect copyright.PENANAmWNcnLFLDz
«Però la villa a Casal Palocco te la tieni…»54Please respect copyright.PENANAOjz8Dnwhme
C’era una punta di biasimo in quella considerazione. Guardai Vanessa. Lei tratteneva il fiato e aveva gli occhi lucidi.54Please respect copyright.PENANAiMITsRj1DW
«Quella non apparteneva a lui. È sempre appartenuta a me» risposi infelice. Vanessa sbatté le palpebre un paio di volte e poi abbassò gli occhi. Aveva capito cosa intendevo, con quella affermazione. E il suo imbarazzo non passò inosservato. Saverio, infatti, quasi a volersi vendicare dell’amore che continuavo a provare per lei e che non cercavo nemmeno di tenere nascosto, annunciò serafico, in maniera inopportuna: «Vanessa ed io avremo un bambino.»54Please respect copyright.PENANAg5dFkUQW5S
Ci misi un po’ a elaborare quella dichiarazione. E arrivai all’amara conclusione che dovevo a tutti gli effetti rassegnarmi. Fu una notizia stravolgente, mi colpì con la stessa ferocia di un pugno allo stomaco. Non so perché, ma mi tornò alla mente il rumore dell’osso della gamba che andava in frantumi, e mi mancò il respiro.54Please respect copyright.PENANAbwvy0f7Ncu
«È vero?» chiesi a Vanessa quando mi fui ripreso dallo shock.54Please respect copyright.PENANAYmM1sUgNlL
Lei sorrise e annuì.54Please respect copyright.PENANArdCW0YYPZX
«Wow, non so che dire… È una notizia fantastica!»54Please respect copyright.PENANAyYgua0nblM
Andai ad abbracciare Saverio, sinceramente felice per lui. Certo, non lo ero per me, ma lui era pur sempre il mio migliore amico e di sicuro non era a causa sua se avevo perso Vanessa. Lui mi mise una mano sulla spalla e mi disse piano: «Vorremmo che facessi da padrino al bambino.»54Please respect copyright.PENANAHGBwB3ENsd
Non potevo credere che lo avesse detto davvero. Mi voltai verso Vanessa per chiederle conferma.54Please respect copyright.PENANAl9I1inm94k
Lei fece un cenno di assenso col capo, però poi aggiunse, seria: «Ma solo se smetterai del tutto di farti quelle merde. Dico sul serio, Nico. Desidero che sia tu a battezzare mio figlio ma solo se ne sarai davvero in grado. Lo sai che fare il padrino comporta una grande responsabilità. Il padrino s’impegna a prendersi cura del figlioccio nel caso in cui i genitori venissero a mancare.»54Please respect copyright.PENANADJ37HNQ24Y
Saverio si toccò le palle, ridendo. «Possiamo cambiare discorso?» disse, in tono scherzoso.54Please respect copyright.PENANAekYTjnMaLL
Ma Vanessa non sorrideva. Mi penetrò con gli occhi - sguardo lago di montagna e oro fuso insieme - e ribadì glaciale: «No che non possiamo. Diventa una persona responsabile, Nico. Almeno per mio figlio.»54Please respect copyright.PENANA78qKUS8s6n
Ed io capii subito il senso della frase. La frase intera era: “Non hai mai voluto cambiare per me, mi hai lasciato andare, mi hai costretta a cercare l’amore fra le braccia di un altro uomo. Ora, se ci tieni un po’ a me, se davvero vuoi che ti dia un’altra opportunità, diventa quella persona per mio figlio, per il figlio che avrebbe potuto essere il tuo”. Questo mi aveva detto in realtà Vanessa.54Please respect copyright.PENANAah4bO9A26d
«Ti prometto che lo farò. Sarò pronto, per quando nascerà» le promisi.54Please respect copyright.PENANABe7YnnBhk2
Fu Saverio a interrompere il momento d’intimità che si venne a creare tra me e lei. Un momento fatto di sguardi d’intesa, di energia pura, dove il tuo corpo emana segnali e li trasmette al corpo della persona che desideri e viceversa, produce e secerne sostanze chimiche, alchimistiche, odori percepibili solo dagli interessati.54Please respect copyright.PENANAKCefgRHpYE
Saverio se la rise, prese dal frigo una bottiglia di vodka e propose un brindisi. Che rifiutai. Basta con l’alcol, basta con il fumo e la coca, basta funghi occasionali. Gettai tutto quello che avevo in casa nella tazza del cesso quella sera stessa , dopo che se ne furono andati.54Please respect copyright.PENANAbAkYGOiwkY
Non voglio fare lo sbruffone e dire che sia stato facile, perché mentirei. Soprattutto quando mi trovavo in compagnia di vecchi amici e quelli facevano passare la canna e me la ritrovavo fra le dita. La guardavo con desiderio e nostalgia, sospiravo e la cedevo a quello che mi stava di fianco. Fu per questo che decisi di dare un taglio netto anche alle mie vecchie compagnie. Insomma, ce la misi davvero tutta.54Please respect copyright.PENANAJS7ITe8naP
Mi dissi però che un po’ di coca in casa avrei dovuto tenerla, tanto per testare la mia determinazione. Che idea del cazzo. Ne feci uso dopo tre mesi che avevo smesso. Avevo avuto un battibecco con mia madre, la quale mi rimproverava di essere un inetto, uno che non si decideva a dare una svolta alla propria vita, uno che temporeggiava senza concludere niente di buono. E mise il coltello nella piaga perché era davvero così che mi sentivo, che mi ero sempre sentito: un inadeguato. Solo la cocaina riusciva a regalarmi l’illusione che fossi qualcuno, uno cazzuto, un dio onnipotente. Me la iniettai, e quando l’effetto terminò - e ci mise davvero poco - mi odiai più di prima. Cominciai a urlare, a mandare in frantumi piatti, vetri, spaccai sedie, vasi, scatenai un putiferio che mi costò caro, in termini di energie fisiche e di soldi. Avevo fallito, e non riuscivo a perdonarmelo. Soprattutto venne meno in me la sicurezza di potercela fare.54Please respect copyright.PENANAB92t9iwHFu
Desiderai morire, e fu allora che mi venne in mente quella cazzo di idea malsana. Sì, fu allora che decisi di mettere in atto quella che, secondo il mio modo squinternato di ragionare, era un’idea geniale, un piano perfetto.54Please respect copyright.PENANAQnnEATGz63
Mi procurai della stricnina e ne riempii una bustina, mischiandola ad altre sostanze. La misi nell’armadietto dei medicinali con una di coca. Se mi fosse tornata la tentazione di farne uso avrei potuto beccare quella sbagliata e restarci secco. Una sorta di roulette russa, insomma. Mi dissi che, se avessi ceduto di nuovo alla voce allettante della Bianca Signora, allora sarebbe stato meglio morire…54Please respect copyright.PENANABkOtjpFaJR
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Ed è a questo punto che interrompo l’afflusso dei pensieri e guardo il mio riflesso nello specchietto retrovisore. Lo sconforto che leggo nei miei occhi mi atterrisce, e il coraggio di bussare alla porta di Vanessa, che avevo un attimo fa, svanisce di colpo. Apro la bocca e lascio uscire un lamento soffocato; un unico lento, tremolante sospiro.54Please respect copyright.PENANAwqRNnIsUbw
Non sono ancora pronto, non ancora. Metto in moto e mi avvio verso casa, mentre il sole si solleva piano sopra parte dell’emisfero, facendo suonare sveglie e segnando il ciclo di un nuovo giorno, infondendo all’umanità che si accinge ad aprire gli occhi la speranza che questo che sta per nascere sarà un giorno migliore, quello decisivo, l’inizio di una nuova vita. Mi faccio questa riflessione mentre mi butto di peso sul letto con la morte nel cuore e, a differenza del resto del genere umano che sta per affacciarsi fiducioso a questo nuovo giorno, metto a dormire i buoni propositi di una nuova vita, li metto a dormire insieme a me.54Please respect copyright.PENANAvjpYvoNIP2
Oggi è ancora così. Domani si vedrà.54Please respect copyright.PENANA73wZUSQMEM